Guida pratica alla creazione di un piano editoriale vincente per i social

14, Apr, 2025 | Web Agency Blog

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Guida pratica alla creazione di un piano editoriale vincente per i social

 

Creare un piano editoriale efficace per i social non è solo questione di organizzazione, ma di visione, strategia e capacità di raccontare un brand nel tempo.

In un mondo dove l’attenzione è una moneta sempre più rara, avere un calendario ben strutturato può fare la differenza tra un profilo che cresce costantemente e uno che resta nell’ombra.

Ma niente panico: in questa guida ti accompagniamo passo dopo passo nella creazione di un piano editoriale vincente.

 

1. Definisci il tuo obiettivo: perché sei sui social?

 

Prima di iniziare a scrivere post o programmare contenuti, fatti una domanda fondamentale: perché sei sui social?

Qual è il vero scopo della tua presenza online?

Questa risposta condizionerà ogni scelta successiva, dal tipo di contenuto da pubblicare fino al tono con cui ti rivolgerai al tuo pubblico.

Per alcuni brand — magari realtà locali o attività in fase iniziale — l’obiettivo è semplicemente “esserci”: avere una presenza minima per risultare professionali, farsi trovare, essere contattabili. In questi casi bastano contenuti semplici ma curati, pubblicati con costanza, che raccontino chi sei e cosa fai.

Per altri, invece, i social sono uno strumento strategico per: Vendere prodotti o servizi direttamente; Costruire una community attiva e coinvolta; Diventare un punto di riferimento in un settore specifico; Raccontare il dietro le quinte del proprio lavoro o valorizzare il capitale umano; Educare, ispirare o intrattenere il proprio pubblico in modo continuativo…

Naturalmente, ogni obiettivo richiede una strategia diversa: chi vuole vendere dovrà puntare su contenuti più persuasivi e call to action chiare, chi vuole costruire una community dovrà creare conversazione, stimolare il dialogo, rispondere, interagire.

La scelta della piattaforma non è secondaria

Un errore comune è pensare che “più piattaforme possano portare più risultati”.

In realtà, è molto più efficace essere presenti dove ha senso davvero, piuttosto che tentare di essere ovunque.

Ogni social media ha un linguaggio e un pubblico specifico:

  • Instagram è perfetto per chi ha contenuti visivi forti, vuole ispirare o raccontarsi con immediatezza.
  • Facebook può essere utile per alcune fasce d’età o per chi lavora in ambito locale o B2C.
  • LinkedIn è ideale per il networking professionale, il personal branding e il B2B.
  • TikTok richiede creatività e spontaneità, ma può offrire enorme visibilità se usato bene.
  • Pinterest è perfetto per settori come lifestyle, cucina, moda, design e tutto ciò che ispira con l’immagine prima ancora che con le parole.
  • YouTube è il canale giusto per chi può produrre contenuti video più lunghi e strutturati.
  • Telegram o WhatsApp Business possono essere ottimi canali di fidelizzazione per chi ha già una community o clienti ricorrenti.

Scegliere la piattaforma giusta vuol dire massimizzare le energie, comunicare in modo più efficace e creare contenuti pensati per le abitudini e le aspettative di chi ti segue.

In sintesi: senza un obiettivo chiaro, ogni contenuto rischia di essere un colpo nel buio.

Ma quando sai esattamente dove vuoi arrivare, ogni post diventa un passo strategico verso quel traguardo.

 

2. Conosci il tuo pubblico: chi vuoi raggiungere?

 

Uno degli sbagli più comuni nel mondo dei social? Cercare di piacere a tutti.

Ma il risultato è spesso l’opposto: un profilo che non colpisce nessuno.

Immagina di entrare in una stanza affollata e iniziare a parlare senza sapere chi ti ascolta, cosa gli interessa o cosa si aspettano da te.

Potresti dire anche le cose più brillanti, ma se non parlano la stessa lingua di chi hai davanti… rischi di restare inascoltato.

Lo stesso vale per i tuoi contenuti.

Se i contenuti sono troppo generici, passano inosservati. Non emozionano, non offrono soluzioni, non accendono interesse. Il motivo? Non sono creati con una persona precisa in mente.

La chiave è una sola: conosci il tuo pubblico.

Indaga a fondo chi vuoi raggiungere: cosa desiderano, quali dubbi li accompagnano, cosa li motiva o li blocca, dove navigano online e che linguaggio utilizzano per esprimersi.

Più riesci a entrare nel loro mondo, più riuscirai a parlare la loro lingua.

E quando lo fai, succede qualcosa di magico: i tuoi contenuti iniziano a “parlare con loro” e non solo “a loro”.

Si sentono visti, ascoltati, compresi.

E sarà proprio in quel momento che scatterà il clic: una condivisione, un commento, un acquisto, un follow.

Connettersi davvero con il pubblico non significa solo aumentare i numeri.

Significa costruire fiducia, empatia e — nel tempo — relazioni che portano valore, in entrambe le direzioni.

 

3. Trova il tuo tono di voce: sii riconoscibile

 

Il tono di voce è la personalità con cui il tuo brand si esprime.

Non riguarda solo cosa dici, ma soprattutto come lo dici.

È l’insieme di parole, stile, ritmo, e attitudine che usi per comunicare con il tuo pubblico.

Può essere ironico, istituzionale, amichevole, empatico, tecnico, provocatorio, oppure una combinazione di più sfumature — l’importante è che sia coerente, riconoscibile e autentico.

Immagina di entrare in una stanza affollata dove tutti parlano: molte voci si mescolano indistintamente, ma qualcuna cattura subito l’attenzione perché ha uno stile tutto suo nel comunicare.

Ecco, il tono di voce serve proprio a questo: farti riconoscere al primo colpo, anche in mezzo a tanti altri contenuti.

Il tuo tono di voce deve trasparire ovunque: in ogni post, caption, reel, commento, messaggio diretto e persino nei contenuti più pratici, come le risposte alle FAQ o la bio del profilo.

Non è solo uno stile estetico: è un vero e proprio strumento strategico, che crea relazione, genera fiducia e rafforza l’identità del brand.

Per definirlo, chiediti:

  • Se il mio brand fosse una persona, che carattere avrebbe?
  • Quali emozioni voglio trasmettere ogni volta che comunico?
  • Come non voglio suonare? (questo aiuta moltissimo)

Una volta trovato il tuo tono, mantienilo costante nel tempo.

Così potrai costruire un dialogo autentico e duraturo con chi ti segue.

 

4. Scegli i contenuti giusti: informare, ispirare, intrattenere

 

Un piano editoriale ben fatto alterna diversi tipi di contenuto:

  • Educativi, che insegnano qualcosa (tutorial, tips, approfondimenti);
  • Ispirazionali, che raccontano storie, mostrano successi, generano emozioni;
  • Promozionali, che parlano di te, dei tuoi prodotti o servizi in modo diretto ma non invasivo;
  • Coinvolgenti, come sondaggi, quiz, domande per stimolare l’interazione.

L’equilibrio tra questi contenuti mantiene il profilo dinamico e interessante.

 

5.Organizza tutto in un calendario editoriale

 

Una volta definiti obiettivi, target e contenuti, è arrivato il momento di mettere ordine. Il calendario editoriale è lo strumento che trasforma le idee in una strategia concreta.

Ti consente di pianificare in anticipo, mantenere coerenza comunicativa, evitare sovrapposizioni o silenzi prolungati… e soprattutto di lavorare con meno stress.

Un calendario ben strutturato ti aiuta a:

  • Distribuire in modo equilibrato i contenuti nel tempo;
  • Alternare i formati (immagini, reel, caroselli, stories…);
  • Mantenere un ritmo coerente con le tue risorse e con l’attenzione del tuo pubblico;
  • Coordinare più canali social evitando di duplicare gli sforzi;
  • Seguire temi ricorrenti (es. rubriche settimanali o appuntamenti mensili);
  • Essere sempre pronto per ricorrenze, festività, eventi o lanci importanti.

 

Ma come si crea un buon calendario?

Non c’è una ricetta valida per tutti: molto dipende da come ti organizzi, dalla direzione che vuoi prendere e, soprattutto, dal tuo stile personale.

L’importante è trovare uno strumento che sia pratico per te e che riesca a restituirti una visione d’insieme del mese o della settimana.

Ecco alcune soluzioni gratuite (o freemium) che puoi iniziare a usare da subito:

  • Google Calendar: perfetto per chi vuole una panoramica visiva dei contenuti da pubblicare giorno per giorno. Puoi usare colori diversi per distinguere le tipologie di post (es. contenuti informativi, promozionali, ispirazionali, ecc.).
  • Google Sheets o Excel: ideali per chi ama organizzare e tenere traccia in modo dettagliato. Puoi creare colonne per data, canale, tipo di contenuto, argomento, stato di avanzamento (in lavorazione / approvato / pubblicato), link ai file e altro. È uno strumento semplice ma molto potente.
  • Trello: una piattaforma di project management visuale che si presta benissimo alla creazione di un calendario editoriale tramite bacheche, elenchi e schede. Puoi creare colonne per ogni settimana, etichettare i contenuti per tipo e allegare tutto ciò che ti serve: testi, grafiche, idee.
  • Notion: super flessibile e personalizzabile, permette di avere un database interattivo con vista calendario, kanban, lista o tabella. Può diventare un vero centro operativo dove raccogli idee, testi, ispirazioni e programmazione.
  • Later o Buffer: sono strumenti nati per programmare post su più piattaforme (Instagram, Facebook, Pinterest, TikTok). Offrono anche una vista calendario e suggerimenti basati sull’engagement. Nella versione gratuita si possono gestire fino a un certo numero di post al mese.
  • Airtable: un mix tra foglio di calcolo e database visivo, molto utile per chi cerca uno strumento intuitivo ma anche potente. Puoi impostare categorie, assegnare contenuti ai collaboratori, allegare file e visualizzare tutto in calendario.

 

Qualche consiglio extra per costruirlo al meglio

  • Parti da una cadenza realistica: meglio pubblicare meno ma in modo costante, che promettersi l’impossibile e sparire dopo due settimane.
  • Dai ritmo alla tua comunicazione con rubriche tematiche ricorrenti: ad esempio, un consiglio pratico il lunedì, una storia legata al brand il mercoledì e un contenuto ispirazionale il venerdì.
  • Lascia sempre un po’ di spazio libero per contenuti dell’ultimo minuto o tendenze dell’attualità.
  • Prepara in anticipo almeno 2 settimane di contenuti pronti all’uso: ti darà respiro e sicurezza.

 

6. Monitora, analizza e aggiusta il tiro

 

Il piano editoriale non è scolpito nella pietra.

Va osservato, misurato e migliorato.

Ogni mese prenditi del tempo per analizzare cosa ha funzionato (e cosa no): quali post hanno ottenuto più interazioni?

Quali meno? In quali giorni e orari il tuo pubblico è più attivo? Quali formati hanno generato maggiore interesse?

Raccogliendo queste informazioni potrai perfezionare la tua strategia, rendendola ogni volta più mirata ed efficace.

Per aiutarti in questo processo esistono strumenti online gratuiti che offrono dati preziosi e facili da leggere anche per chi non è esperto di analisi:

  • Meta Business Suite (per Facebook e Instagram): offre una panoramica dettagliata di post, reel, storie e annunci. Puoi visualizzare le metriche chiave come copertura, clic, interazioni e andamento dei follower, tutto in un unico pannello.
  • Instagram Insights (direttamente in app): se hai un profilo professionale, puoi consultare dati su copertura, impression, salvataggi, risposte alle storie e molto altro. Perfetto per avere un colpo d’occhio veloce.
  • Twitter Analytics (ora X Analytics): mostra statistiche su tweet, engagement, menzioni, follower e performance nel tempo. Ottimo per capire quali contenuti generano più conversazioni.
  • YouTube Studio: se lavori anche con contenuti video, YouTube offre un cruscotto completo di analytics su visualizzazioni, tempo di visione, click-through-rate delle anteprime e comportamento degli spettatori.
  • LinkedIn Analytics: utile per chi lavora in ambito B2B o professionale, permette di monitorare le performance di post, articoli e video, oltre all’andamento dei follower e il profilo demografico del pubblico.
  • Google Analytics: se utilizzi i social per portare traffico al tuo sito, questo strumento ti mostra quali piattaforme generano più visite, quanto tempo restano gli utenti sul sito e quali contenuti convertono meglio.
  • Metricool: una piattaforma intuitiva che permette di pianificare, analizzare e gestire i contenuti di più social in un unico posto. Nella versione gratuita hai già accesso a dati utilissimi su performance e calendario.
  • Buffer: oltre alla programmazione, Buffer offre un pannello di analisi chiaro, con report sulle performance dei contenuti pubblicati.
  • Not Just Analytics: molto utile per monitorare profili Instagram, con grafici intuitivi che mostrano crescita dei follower, media di like/commenti e altri KPI fondamentali.

Anche un semplice foglio Excel o Google Sheets, se strutturato con criterio, può diventare uno strumento utile per monitorare i risultati mese dopo mese e osservare l’andamento nel tempo.

 

Conclusioni

 

Un piccolo consiglio finale

Se, leggendo fin qui, ti sei reso conto che mettere insieme tutti questi pezzi può richiedere più tempo e competenze di quanto immaginassi… sappi che non sei solo.

Molti brand e professionisti scelgono di affidarsi a collaborazioni esterne per costruire strategie efficaci e contenuti di qualità.

Noi della L + V Design lavoriamo fianco a fianco con fotografi, videomaker, copywriter e strategist per trasformare le idee in risultati concreti, in modo continuativo e strutturato e seguiamo diverse aziende nella “giungla social”!

E se pensi che potrebbe essere la strada giusta anche per te, magari è il momento di fare due chiacchiere con noi, contattaci.

 

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Autore

Letizia Viccinelli - ​Web Designer e Social Media Manager per personal branding, blog, aziende e professionisti di vari settori, si occupa dal 2010 e della progettazione e realizzazione di siti web, mentre dal 2018 segue diverse aziende nella Social Media Strategy e presenza online su diversi social network. Nel 2019 fonda Lety goes on Travel and Food Blog, naturale estensione dell’omonimo profilo Instagram, ad oggi seguito da circa 18.600 followers, che tratta prevalentemente di, Slow tourism, ed esperienze autentiche di viaggio. Fornisce inoltre consulenza strategica a tutto tondo alle aziende per ottimizzare la loro immagine online.

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